L' Alta Via del Lario è una perla selvaggia, uno spettacolo di bellezza severa, in un angolo sperduto sull'alto Lago di Como. In questa versione "integrale" sono 54 km di natura poderosa e suggestiva da percorrrere con energia. Una esperienza unica e intensa, che non ha nulla da invidiare a percorsi più famosi. Saremo accompagnati anche dalla Guida Alpina Daniele Curti, per affrontare in sicurezza i passaggi attrezzati in ferrata.

Con Guida Alpina

Da venerdì 30 agosto a domenica 1 settembre 2024

Lago di Como - Alta Via del Lario

Trekking di più giorni

Livello
Strong

Iscrizioni aperte

Le iscrizioni chiudono il 26 luglio 2024

  • Dislivello: 4.600 mt in 3 giorni

  • Sviluppo: 54 km in 3 giorni

  • Difficoltà: Il trekking si svolge lungo sentieri per lunghi tratti impegnativi, per escursioni esperti, con molti passaggi esposti e pendenze importanti.
    Richiede ottimo allenamento fisico e buone capacità tecniche. Le parti di ferrata sono condotte da una Guida Alpina e si svolgono con imbrago e kit sicurezza, su percorso attrezzato ad importante verticalità ed esposizione.

  • Attrezzatura necessaria: (a questo link i consigli per Abbigliamento e Attrezzatura)
    scarponi da trekking OBBLIGATORI
    – zaino da trekking da almeno 30 lt
    – bastoncini, piumino, guscio per vento e pioggia
    – sacco lenzuolo per la notte, luce frontale

  • Pasti: vedi dettagli nella descrizione

  • Ritrovo: venerdì 30 agosto ore 7.00 a Breglia (CO)

  • Avvio Trekking: venerdì 30 agosto ore 8.30 in Loc. San Bartolomeo, Sorico (CO)

  • Fine Trekking: domenica 1 settembre ore 17.00 circa a Breglia (CO)

  • Pernotto: 1a notte presso la Capanna Como (rifugio autogestito), 2a notte presso il Rifugio San Jorio

  • Partecipanti: 5 min, 8 max

  • Guide: Marco Servettini e Daniele Curti – aspirante Guida Alpina

  • Costo: 200 € a persona per accompagnamento

  • Pagamento: Caparra 100 € alla conferma, Saldo 100 € entro il 30 giugno 2024
    Modalità: Contanti, Bonifico, Satispay

  • Costi Extra: 20 € quota Capanna Como (10 € soci CAI), 60 € mezza pensione Rif. San Jorio, Spesa comune per la cena del venerdì, Viaggi e trasferimento Breglia – San Bartolomeo

  • Assicurazioni: RC della guida; Infortuni Clienti; Recupero di soccorso

Descrizione

Ti piacerebbe esplorare montagne selvagge e poco frequentate,
percorrere sentieri anche attrezzati che mettono alla prova le tue capacità,
ammirare la notte stellata, aspettare le prime luci dell’alba in bivacco?
Questo è il trekking che fa per te!

A CHI SI RIVOLGE: camminatori allenati che vogliono mettersi in gioco, esplorare spazi incontaminati e poco frequentati
Si richiede un ottimo livello di forma fisica e abitudine a camminare molte ore su terreni di montagna, per più giorni. I percorsi proposti presentano difficoltà EE (Escursionisti Esperti), con passaggi su pendii ripidi e per vari tratti esposti. Sono presenti anche dei tratti di ferrata, che verranno affrontati con il supporto della Guida Alpina e della necessaria attrezzatura.

INFORMAZIONI DI DETTAGLIO

  • PRANZI: al sacco (1° e 2° giorno in autonomia, per il 3° reperibile al rifugio)

  • CENA: 1° sera in autogestione presso la Capanna Como, 2° sera al Rifugio San Jorio

  • COLAZIONE: 2° giorno in autogestione presso la Capanna Como, 3° giorno al Rifugio San Jorio

  • ACQUA: almeno 1,5 litri (alcune fonti sul percorso)

  • PERNOTTO: 1° notte presso la Capanna Como (rifugio autogestito del CAI di Como), 2° notte presso il Rif. San Jorio

  • ATTREZZATURA: In particolare si richiede:
    scarponi da trekking OBBLIGATORI
    – zaino da trekking da almeno 30 lt
    – bastoncini, piumino, guscio per vento e pioggia
    – sacco lenzuolo per la notte, luce frontale
    .

PROGRAMMA

1° giorno: Da San Bartolomeo (Sorico) alla Capanna Como
Lunghezza: 15 km, Dislivello: 1.800 mt in salita, 1.200 mt in discesa
Da San Bartolomeo (1.207 mt) saliremo la mulattiera che porta all’Alpe di Mezzo: sulla destra abbiamo il Monte Berlinghera, noi saliremo a sinistra verso il Sasso Canale.
Bella ascesa che ci porta prima al sotto al Sasso Bianco (2.397 mt) e solo dopo ci permette di vedere la cima del Sasso Canale (2.411 mt) che raggiungiamo per poi passare oltre.
Respiriamo un pò con un tratto in discesa e poi in falso piano, ma non c’è da rilassarsi perchè il sentiero richiede sempre attenzione. Arriviamo fino ai piedi del Pizzo Ledù (2.505 mt) ed affrontiamo la Ferrata del Ledù, molto bella e verticale, che ci porta a svalicare ai 2.440 mt – il punto più alto di questa 1a tappa.
Abbiamo anche passato metà del percorso e possiamo puntare al Lago Ledù (2.245 mt), dove troviamo il caratteristico Bivacco Petazzi. Qui facciamo un giro veloce per ammirare la vista meravigliosa sul Lago di Como verso sud, e sulla Val Chiavenna dalla Bocchetta del Cannone che si affaccia a nord.
Riprendiamo la via, attraversiamo gli alti pendi della Val d’Inghirina – colorata a festa dai rododentri, superiamo il Lago di Cavrig (2.130 mt) – detto anche lago delle rane, e ci dirigiamo verso la Bocchetta di San Pio (2.178 mt).
Da qui si apre una vista spettacolare a picco sul Lago di Darengo e l’ampio anfiteatro naturale in cui è incastonato, ed è già visibile anche la Capanna Como, meta di giornata.
La discesa non è affatto banale: in circa un kilometro abbiamo 400 mt di dislivello, per arrivare ai 1.790 mt della Capanna Como.
Finalmente ci accomodiamo, e se agosto si fa ancora sentire non può mandare un bagno nel Lago Darengo, per spazzare via tutta la stanchezza.
La serata è ci aspetta: si organizza la cena, si ammira il cielo stellato, si brinda alla prima tappa e si va a riposare.

2° giorno: Dalla Capanna Como al Rif. San Jorio
Lunghezza: 15 km, Dislivello: 1.500 mt in salita, 1.300 in discesa
Salutata l’alba e fatta la colazione, siamo pronti a ripartire. E si parte subito in salita per svalicare il Passo dell’Orso (2.141 mt) e poi riscendere sui pendii dell’alta Valle del Liro, fino ad arrivare alla Schiena di Mogn: una lunga cresta che si innalza come un muro davanti a noi, su fino alla cima del Mater de Paia (2.482 mt). Per superarla dobbiamo affrontare un tratto di ferrata, ben attezzato ma molto molto “divertente”.
Il passaggio ci permette di scendere sull’altro lato, dove troviamo – 100 mt più in basso – il bel Bivacco Zeb … dove torneremo in un’altra occasione.
Il sentiero principale ci attende, e si ricomincia a salire su su fino al Passo di Naav (2.397 mt), appena sotto alla cima del Monte Cardinello (2.520 mt).
Da qui perdiamo quota fino all’Alpe Malpensata (1.882 mt) e ci portiamo sul tratto svizzero dell’Alta Via: passiamo dall’Alpe di Rogg – vecchio bivacco dismesso, risaliamo i Laghi di Roggio (1.950 mt) e dalla Bocchetta di Stazzona (2.122 mt) ci riportiamo in Italia.
Siamo ormai in dirittura di arrivo, il Rif. San Jorio (1.984 mt) è ormai visibile e non ci resta che raggiungerlo e farci coccolare con l’accoglienza dei volontari dell’Operazione Mato Grosso, che gestiscono il rifugio: subito una bella birra, una doccia, e poi la cena.

3° giorno: Dal Rif. San Jorio al Rif. Menaggio (Breglia)
Lunghezza: 24 km, Dislivello: 1.300 mt in salita, 2.200 in discesa
Alba, colazione, e poi via decisi perchè ci aspetta la tappa più lunga, seppur tecnicamente meno impegnativa, di questa Alta Via. Dal Passo di San Jorio (2.010 mt) foto di rito alla cappellina, e poi si macinano kilometri per la comoda mulattiera militate che porta al Rif. Sommafiume. Qui riparte il sentiero tosto, che passa appena sotto al Pizzo di Gino (2.245 mt), poi per la Cima Pianchette (2.167 mt), aggira il Monte Tabor (2.080 mt) e il Monte Marnotto (2.088 mt) e arriva sotto al Monte Bregagno (2.107 mt). Una lunga cavalcata che sulla dorsale ci porta ad ammirare il Lago di Como, per passare dal Bregagnino (1.905 mt), l’oratorio di Sant’Amate, e finalmente giù giù al Rif. Menaggio (1.355). Una birra veloce per brindare, e poi l’ultima fatica per arrivare ai Monti di Breglia, dove ci aspettano le auto per il rientro.

DOVE SIAMO
Questo trekking si svolge a settentrione del bacino del Lago di Como, lungo la catena detta “dei Muncech” che si sviluppa dal Monte Berlinghera al Passo di San Jorio, e prosegue sulla dorsale che si collega al Pizzo di Gino e al Monte Bregagno.
Siamo al confine con la Svizzera, nelle Alpi Lepontine, su montagne poco frequentate ma molto belle e selvagge, che offrono uno spettacolo di bellezza severa che si ammorbidisce verso Sud, dove lo sguardo può scivolare fino al Lago di Como, circondato dalle montagne del Lario.

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