Andiamo in Ticino a gustare due cime frizzanti e super panoramiche, a ridosso di Locarno e con una vista superlativa sul Lago Maggiore e sul piano di Magadino. Una escursione di medio impegno ma di grande soddisfazione, con passaggi tecnici e divertenti e una bella varietà di ambienti.
Sabato 6 aprile 2024
Cugnasco, Ticino (CH)
Escursione medio-facile
Livello
Medio / Explore
Iscrizioni aperte
Le iscrizioni chiudono il 5 aprile 2024
Descrizione
Oltre il valico del Monte Ceneri, direzione Bellinzona, si apre l’ampia piana di Magadino, attraversata dal fiume Ticino prima di gettarsi nel Lago Maggiore.
Alle spalle le Alpi Lepontine, e a ridosso della pianura ci sono due sentinelle: il Sassariente – torrione di 1.768 mt di quota – e la Cima di Sassello – 1.891 mt.
Dai piedi della piana saliamo per una bella stradina di montagna da Cugnasco su fino alla frazione Monti della Gana – a 1.250 mt, da cui si gode già di un magnifico panorama.
Qui parte la nostra escursione, che salendo attraversa un bellissimo bosco per poi serpeggiare con tornanti fino a sotto il torrione del Sassariente … all’apparenza invalicabile!
Con un percorso in parte attrezzato e varie scalette si guadagna la cima, sovrastata da una importante croce.
La posizione è notevole, e permette di ammirare il Lago Maggiore, la citta di Locarno, la piana fino a Bellinzona, le prealpi luganesi.
Scendiamo dalla cima per prendere la cresta che ci porta verso la Cima di Sassello, sul fino di un crinale delimitato da una lunga muraglia, chiamata “muro dei polacchi”: per la tradizione locale sembra sia stato costruito dai polacchi durante la guerra, che in questo territorio si erano riparati in fuga dai tedeschi.
Il muro, lungo circa 1 km, ci accompagna sulla bella salita al Cima, che con varie aperture permette di godere viste sempre più ampie.
La cima premia con una vista a 360°: a ovest si vede il percorso di salita, il Sassariente, il Lago Maggiore; a nord le Ali Lepontine, ancora ben innevate, in primis la Cima dell’Uomo che da qui si può raggiungere.
Scendiamo sull’altro versante, verso est, fino all’Alpe di Sassello, e ci rimettiamo nella bellissima pecceta, un bosco di abeti rossi che attraversiamo fino a tornare ai Monti della Gana.